640.121

Le locomotive del gruppo 640 sono nate nel 1907 ed hanno rappresentato la prima applicazione del vapore surriscaldato alle locomotive FS. Data la loro velocità massima (100 km/h), potevano, prima del 1915, trainare treni direttissimi Milano – Torino alla media davvero ragguardevole di 75 km/h.

La locomotiva 640.121 è stata l’ultima del gruppo 640 in servizio regolare ed ha terminato la propria carriera presso il Deposito Locomotive di Alessandria nella primavera del 1984. Fu successivamente accantonata presso questo stesso deposito per la demolizione, ma, nel dicembre del 1997, la macchina ha preso la volta di Bologna. Trasferita presso l’Officina Manutenzione Locomotive di Bologna C.le, qui venne smontata in ogni sua parte. Revisionata la caldaia ed effettuate le prescritte prove di collaudo (prova a freddo e prova a caldo) nel 2001 è iniziato il lavoro di rimontaggio della locomotiva. Prima venne rimontato il telaio con le ruote, le bielle e tutto l’apparato motore; poi venne calata la caldaia sul telaio iniziando successivamente il lavoro di assemblaggio delle parti minori ma più certosine per far sì che la locomotiva potesse tornare perfettamente in funzione. Dopo quattro anni e mezzo di lavoro il 30 aprile 2003 la locomotiva rientrava ufficialmente in servizio presso il Deposito Mezzi Storici di Rimini.

Si trova attualmente in servizio presso il DL di Bologna C.le.

DATI TECNICI
Anno di costruzione 1907 – 1911
Unità costruite 169
Numeri di servizio 640.001-169
Rodiggio 1’C / 1-3-0
Numero cilindri 2 interni
Distribuzione Walschaerts
Massa in servizio 54.000 Kg
Massa aderente 44.000 Kg
Pressione di lavoro 12 Kg/cm²
Sforzo di trazione 10.000 Kg
Potenza a 75 Km/h CV 800
Diametro ruote motrici 1.850 mm
Velocità massima 100 Km/h
Lunghezza tra i respingenti 16.530 mm
Tender a tre assi  in servizio Kg 35.300
Capacità acqua l. 15.000
Capacità carbone Kg 6.000
Freno ad aria compressa automatico e moderabile
Vapore surriscaldato a semplice espansione
STORIA DEL GRUPPO 640 FS

Il gruppo 640 segnò il passaggio dalla filosofia costruttiva della doppia espansione e vapore saturo verso soluzioni a semplice espansione e vapore surriscaldato.
Nel 1906 nascevano i primi esemplari del gruppo 630, di rodiggio 1’C con l’adozione del carrello Zara) e capace di raggiungere velocità di 100 km/h. Queste macchine, a doppia espansione e vapore saturo, per quanto assai riuscite sotto molti profili, scontavano tuttavia alcuni inconvenienti della tipologia costruttiva, come la difficoltà all’avviamento e la complessità della condotta. Pertanto, quando le 630 erano ancora in consegna, le FS sostituirono 24 unità già commissionate alla Berliner Maschinenenbau AG con altrettante unità a vapore surriscaldato, ottenute a partire dalle 630 con l’adozione del surriscaldatore Schmi

dt; nel contempo veniva abbandonata la doppia espansione, con la scelta di un propulsore a due cilindri gemelli interni e distribuzione Walshaerts: questa soluzione, a fronte di un minor rendimento, consentiva notevoli semplificazioni costruttive e migliori prestazioni dinamiche rispetto alla precedente.

05_29_11_porrettaNel 1907 alla consegna delle prime unità del gruppo 640 a vapore surriscaldato, prove comparative con le 630 mostrarono un incremento di potenza di circa il 14%: pertanto venne avviata la costruzione di altre 145 macchine (127 dalla Breda e 18 dalle Costruzioni Meccaniche Saronno) che, accoppiate a tender a 3 assi tipo 3’T15, furono inizialmente impiegate alla testa dei treni celeri sulle principali dorsali italiane.

Presto scalzate dalle 680 e 685, le 640 trovarono impiego nel centro nord, soprattutto su linee dal profilo poco acclive, alla testa di treni passeggeri, ma anche, grazie alle generose prestazioni, di alcuni merci. 15 unità del gruppo 630, ricostruite fra il 1929 ed il 1931 con l’adozione del vapore surriscaldato, della semplice espansione e distribuzione a valvole Caprotti, furono immatricolate nel gruppo 640; malgrado gli ottimi risultati conseguiti con la trasformazione, l’avanzare della trazione elettrica sconsigliò ulteriori interventi; tali unità vennero radiate tutte entro gli anni ’60.
Nel 1951, con il riscatto della ferrovia Biella – Novara, vennero immatricolate le 4 unità delle “Strade Ferrate Biellesi”, identiche alle macchine di serie.

Le 640, grazie alla estrema affidabilità e semplicità, alla versatilità, alla buona potenza espressa (800 CV a 75 km/h) furono fra le migliori macchine veloci delle FS: con il completamento della elettrificazione della Torino – Venezia, seppero farsi apprezzare anche sulla rete complementare e secondaria, dimostrandosi vere tuttofare.
Prestarono servizio fino alla scomparsa del vapore, terminando nel 1976 la loro lunga carriera prevalentemente alla testa di treni locali e merci in Piemonte e Valle d’Aosta, senza tuttavia disdegnare fino alla fine qualche veloce servizio diretto sulla Novara-Domodossola e sulla linea di Ivrea.

Associazione Treni Storici Emilia Romagna